Creative Commons : creativi insieme
Quando si parla di licenze libere si fa spesso e inconsciamente riferimento alle libertĂ degli utenti: libertĂ di scaricare da internet, di utilizzare e di distribuire quante copie si vuole di un programma X o Y, di modificare il codice di un programma ecc.
Ma che ne Ú delle libertà degli autori? Si ridurranno alla semplice possibilità di diffondere il proprio lavoro perché gli altri possano disporne come gli pare ?!
Da poco piĂč di due anni le licenze Creative Commons adottano un nuovo approccio e cercano da una parte di adattare i diritti degli autori a questo nuovo medium che Ăš internet, e dallâaltra di fornire un quadro giuridico alla condivisione sul web di opere dello spirito come immagini, suoni, testi, mentre le licenze precedenti erano state pensate allâinizio per la diffusione dei programmi informatici. Piccolo giro dâorizzonte su queste licenze di nuovo tipo.
Share what you want, keep what you want
l progetto Creative Commons Ăš nato nel 2001, allâinterno del Stanford Law School Center for Internet and Society (U. de Stanford), sulla spinta di diverse personalitĂ , la piĂč emblematica delle quali Ăš senza dubbio Lawrence Lessig, grande specialista di diritto su internet e difensore della libertĂ del web contro le multinazionali che vogliono impadronirsene [1].
Partendo dalla filosofia del software libero iniziata da Richard Stallman [2], e piĂč in particolare dalla GNU GPL, Lessig e i suoi seguaci si sono chiesti: 1. come adattare questa licenza per proteggere altri tipi di supporto (testi,immagini, musica, video ecc..), 2. come assicurarsi che gli autori non vengano privati dei loro diritti, diffondendo le loro opere nel web.
Tra la chiusura totale operata dal copyright e "un mondo anarchico in cui gli autori assaporano una libertĂ senza limiti, ma sono dâaltra parte a loro volta sottoposti al rischio dello sfruttamento", occorre trovare un giusto mezzo. Da qui la nascita delle licenze Creative Commons, la cui filosofia si puĂČ riassumere cosĂŹ : "Share what you want, keep what you want" [3]. A metĂ strada tra copyleft e copyright, consentono agli autori di diffondere liberamente le loro opere, mantenendo perĂČ alcuni diritti, in certo modo prendendo il meglio dei due mondi.
Vediamo dunque di cosa si tratta.
Come funziona
Il principio generale
Le licenze Creative Commons si possono paragonare al gioco del Lego. Un Lego certo molto semplice, costituito solamente da quattro mattoncini e che permette soltanto costruzioni limitate, la piĂč complessa Ăš costituita da tre componenti. Lâinsieme di queste combinazioni offre la possibilitĂ di costruire sei licenze differenti.
Cominciamo dalle tre condizioni iniziali, piĂč una condizione implicita, tutte facilmente identificabili attraverso delle icone :
- Attribution: questa condizione obbliga lâutente che vuole diffondere la vostra opera a citarvi come fonte del lavoro originale. Eâ unâopzione che Ăš compresa di default in tutte le licenze (ma che naturalmente puĂČ anche essere eliminata) e che puĂČ anche essere accompagnata dallâobbligo, per la persona che riproduce lâopera, di inserire un link che rimandi alla pubblicazione originale [4].
- No Commercial (Niente utilizzo commerciale) : il vostro lavoro non potrĂ essere oggetto di utilizzo commerciale.
- No Derivative Works (Niente opere derivate) : il vostro lavoro, se viene diffuso, non dovrĂ essere modificato.
- Share Alike (Condividi nello stesso modo) : se accettate che il vostro lavoro venga modificato, le modifiche apportate dovranno essere distribuite secondo gli stessi termini dellâopera originale; cioĂš: la stessa licenza, una versione anteriore di quella o il suo equivalente in unâaltra lingua [5].
Eâ dunque combinando queste quattro condizioni (3 a scelta + 1 implicita) che Ăš possibile creare sei licenze in funzione dei diritti che si vogliono condividere. Si puĂČ andare dalla semplice citazione dellâautore ( in questo caso lascerete allâutente la libertĂ di modificare il vostro lavoro, di distribuirlo sotto qualsiasi licenza e di farne un uso commerciale) fino al rigido rispetto dellâopera, chiedendo che non sia nĂ© modificata nĂ© utilizzata per ricavarne un guadagno.
Semplice vero?! E tuttavia, con questa architettura modulabile a volontĂ , Ăš senza dubbio possibile prendere in considerazione tutti i casi possibili: quello di uno scrittore debuttante che si dispera perchĂ© non riesce a vendere i mille esemplari del romanzo pubblicato a sue spese; potrĂ allora consentire il download della sua opera con licenza CC e in questo modo potrĂ farsi conoscere piĂč facilmente. O quello di un grafico dilettante che desidera collaborare con altri artisti; pubblicherĂ on line le sue immagini con una licenza che permetta ai visitatori del suo sito di copiarle e di modificarle a loro piacimento ecc. Potete continuare questa lista di esempi come vi pare perchĂ©, lâavrete giĂ capito, le licenze Creative Commons si adattano ai bisogni di tutti.
Ancora maggiori possibilitĂ di scelta
Se questa pluralitĂ vi sembra insufficiente, il progetto va ancora piĂč lontano :
- Se volete cedere integralmente i vostri diritti, inserite il vostro lavoro nel Dominio pubblico. Unâopera nel dominio pubblico puĂČ essere riprodotta e utilizzata senza alcuna restrizione.
- Potete anche considerare la founderâs copyright, cioĂš vendere il copyright della vostra opera a Creative Commons per la cifra simbolica di un dollaro ; i diritti di autore vi apparterranno per un periodo di 14 anni rinnovabili, dopodichĂ© lâopera passerĂ nel dominio pubblico. [6]
- Se la GNU GPL svi soddisfa ampiamente, ma la presentazione di Creative Commons vi ha sedotto, potete pensare allora a una miscela CC-GPL oppure CC-LGPL.
- La Mash Me licence, sviluppata in collaborazione con il ministero della cultura brasiliana, permette di invitare altri autori a modificare una parte della vostra opera.
- Infine, la Music Sharing Licence che tiene conto della specificitĂ della diffusione di musica online.
Come fare la scelta
Davanti a tante possibilitĂ , si potrebbero temere delle difficoltĂ al momento della scelta e dellâutilizzo della licenza. Per fortuna câĂš il sito per guidarvi e facilitarvi il lavoro. Prima attraverso una presentazione semplice e chiara delle situazioni in cui si potrebbero utilizzare le licenze e poi soprattutto grazie al modulo per la scelta. Una volta che sappiamo cosa vogliamo proteggere e cosa vogliamo condividere, Ăš sufficiente andare alla pagina di scelta di una licenza, compilare i campi proposti e il gioco Ăš fatto ! Si otterrĂ un pezzo di codice HTML che occorrerĂ inserire nelle proprie pagine web per indicare ai visitatori che il loro contenuto Ăš sotto licenza CC. Questa licenza sarĂ esplicitata in tre forme differenti per facilitare la sua comprensione (vedi sotto : "accessibilitĂ accresciuta")
Dove si trova lâinnovazione
Ecco dunque i principi del progetto Creative Commons. Avrete notato che alcune caratteristiche di queste licenze apparivano giĂ in altre licenze libere, in particolare nella prima e piĂč emblematica la GNU GPL. come spiegano gli autori, il progetto non ha lo scopo di sostituire licenze giĂ esistenti, ma di offrire unâalternativa che non sia focalizzata sul mondo del software. E occorre ammettere che i vantaggi sia per quanto riguarda la forma sia per quanto riguarda il contenuto, sono piuttosto interessanti
Una accresciuta accessibilitĂ
Parliamo prima di tutto della forma. Avete giĂ letto la le licenze Windows o quelle di qualche altro prodotto commerciale, le famose EUL ? Avete presente, quella finestra che si apre allâinizio dellâinstallazione di un programma e che il costruttore di quel programma vi invita a leggere fino alla fine per poter installare il suo prodotto con cognizione di causa? Ammettiamolo: sono pochi quelli che leggono veramente fino in fondo questa prosa incomprensibile.
E ora, avete giĂ letto nel dettaglio la GNU GPL, la Mozilla Public Licence (MPL), o unâaltra licenza libera? Queste accompagnano di solito i software liberi, elencati per esempio su Framasoft. Senza voler parlar male di nessuno, sono quasi altrettanto incomprensibili di quelle dei prodotti commerciali: naturalmente ci sono, soprattutto per quanto riguarda la GPL, alcune presentazioni su diversi siti che consentono a tutti di capire il significato e le caratteristiche della licenza, ma lâutente finale avrĂ sotto gli occhi soltanto la versione giuridica e dovrĂ fare delle ricerche per comprenderne chiaramente il significato.
Con le CC,il lavoro di volgarizzazione Ăš giĂ fatto. Come abbiamo giĂ visto, allâ"utente finale" vengono proposte tre versioni della licenza :
- una versione grafica che riprende le icone delle condizioni di base e spiega in poche parole diritti e doveri di ciascuno; Ăš questa versione che lâutente scoprirĂ cliccando sul link "Creative Commons" che verrĂ inserito per proteggere lâopera.
- a versione legale redatta nel classico linguaggio giuridico, comprensibile a fatica dai non specialisti, ma indispensabile e, legalmente parlando, la sola valida.
- nfine una versione in meta-dati RDF, parte integrante del codice HTML creato quando si compila il modulo di scelta, che possono essere letti da programmi come Mozilla (vedi gli strumenti in allegato).
Grazie a questa triplice presentazione gli "utenti" dei vostri testi, suoni, immagini o video avranno tutti gli strumenti per comprendere chiaramente le modalitĂ con cui volete diffondere le vostre opere. Il fraintendimento o lâinganno non saranno piĂč consentiti (vedi qui sotto : "FlessibilitĂ e robustezza"). [7]
Lâadattamento ai bisogni
Parliamo adesso del contenuto. Il primo vantaggio di Creative Commons Ăš evidente : si tratta della possibilitĂ di scelta. La licenza viene adattata ai propri bisogni e desideri perchĂ© si hanno a disposizione sei licenze differenti. Sei licenze pensate per ogni tipo di opera dello spirito e non solo per un formato specifico come nel caso della GPL, scritta in origine per distribuire il codice sorgente di un programma informatico. Eâ possibile perciĂČ proteggere suoni, immagini, testi, video e altro ancora.
Sarebbe veramente molto strano se non trovaste tra le sei diverse versioni quella che vi soddisfa. Se questo non Ăš il vostro caso bisognerĂ allora chiedervi se volete veramente distribuire il vostro lavoro con licenza libera.
FlessibilitĂ e robustezza
Eâ questo adattamento ai bisogni dellâautore che costituisce la flessibilitĂ e la robustezza delle licenze CC e che assicurerĂ una migliore "protezione" dellâopera. Per spiegare questa affermazione torniamo un istante sul "caso" che qualche mese fa ha fatto parlare di sĂ© lâambiente del software libero, cioĂš la pubblicazione da parte della societĂ Apicnet di un libro sulla suite per ufficio OpenOffice.org.
Riassumendo, diciamo che Apicnet ha sintetizzato diversi documenti e tutorial su Ooo per farne un unico testo pubblicato on line. Sfortunatamente questa pubblicazione ha provocato una certa agitazione : uno degli autori dei tutorial non era del tutto soddisfatto del modo in cui la societĂ aveva riutilizzato il suo lavoro. Dal momento che aveva pubblicato questo lavoro con la licenza Public Documentation Licence (PDL), cedendo i diritti di riproduzione e modifica, legalmente non poteva piĂč opporsi. Da allora molta acqua Ăš passata sotto i ponti, malintesi ed equivoci sono stati corretti e le cose si sono accomodate sia per gli autori che per gli utenti di Ooo. Questo episodio evidenzia i limiti, in alcuni casi specifici, di una licenza come la PDL . Eâ una licenza potente e ben concepita, ma che qui ha raggiunto i suoi limiti.
Lasciamo questo caso particolare e immaginiamo che cosa succederebbe se collocando il vostro lavoro sotto una licenza PDL o sotto una licenza Art Libre, altro derivato dalla GPL adattato alle espressioni artistiche, voi concedeste il diritto di modificare la vostra opera, ma le modifiche apportate da un altro non vi piacessero . Qui non si tratta di dare un giudizio di valore ; voi volete condividere questo lavoro con altri, ma non a qualsiasi presso.
Eâ qui che entra in gioco il principio fondamentale delle licenze CC, "Share what you want, keep what you want". Con le licenze PDL o Art Libre, lâutente ha la possibilitĂ di fare quasi tutto quello che vuole con la vostra opera [8]. Con le licenzeCreative Commons, questi diritti saranno limitati secondo la vostra convenienza (niente utilizzo commerciale o niente modifiche, per esempio), le limitazioni potranno in seguito essere eliminate, ma con il vostro esplicito consenso.
La condivisione di domani
Si capisce, le licenze Creative Commons non sono nate per fare concorrenza ad altre licenze libere, esse permettono semplicemente di allargare il campo delle possibilitĂ . Questa pluralitĂ esisteva giĂ nel mondo del software , perchĂ© al di fuori della GNU GPL, si trovano delle licenze Open source meno restrittive, che autorizzano per esempio lâinserimento di un codice proprietario in un progetto libero. Le Creative Commons non fanno altro che offrire un maggior numero di scelte, liberare dal vicolo storico che collega le licenze libere allâuniverso della programmazione informatica, permettendo allâautore di precisare quello che vuole condividere e quali diritti vuole invece mantenere. Eâ evidentemente il primo serio tentativo di adeguare i diritti degli autori e la protezione della loro opera alle possibilitĂ del nuovo medium costituito da internet: il download, la diffusione di copie, la pubblicazione di opere modificate, la collaborazione dinamica ecc. Tra le ampie libertĂ concesse da licenze come la PDL o la Art Libre e la chiusura integrale del copyright, inadeguata alla diffusione nella rete, le licenze Creative Commons e prendono una via intermedia, assicurando allâautore che il suo lavoro non venga riutilizzato in un modo che non gli piaccia e permettendogli allo stesso tempo di condividere la sua opera e di collaborare con altri.
Attendiamo con impazienza la traduzione di queste licenze e il loro adattamento alle leggi francesi, compito attualmente intrapreso da un gruppo di studenti di diritto del CERSA (Centre dâEtudes et de Recherches en Sciences Administratives) dellâUniversitĂ Paris II, e la cui versione definitiva dovrebbe essere pubblicata nel febbraio di questâanno. Ma niente vi impedisce di dare unâocchiata da subito.
(Nota del traduttore : in Italia Ăš possibile visitare questo sito attualmente ancora in costruzione; per informazioni sullo stato delle traduzioni in italiano e per una eventuale collaborazione si puĂČ andare a questa pagina; per leggere unâaltra presentazione delle caratteristiche delle licenze CC.)
(traduzione : Nilocram)
[1] Da leggere di Lawrence Lessig :
Lawrence Lessig : "Les dinosaures veulent faire main basse sur Internet" (intervista)
The Future of Ideas : The Fate of the Commons in a Connected World (ed. Random House, 2001), e le altre opere su Amazon.fr
[2] Lessig fa del resto lâelogio di Richard Stallman, "filosofo" della nostra generazione, nella prefazione di Introduction au Logiciel libre, Ă la SociĂ©tĂ© libre : Essais choisis de Richard M. Stallman, riprodotto nel sito di APRIL (Association Pour la Promotion et la Recherche en Informatique Libre).
[3] "Condividi quello che vuoi, tieni per te ciĂČ che vuoi."
[4] Gli autori di Creative Commons avendo osservato che tra il 97 e il 98% degli utilizzatori del modulo per la scelta della licenza sceglievano sempre lâopzione Attribution, hanno deciso di inserirla come opzione di default.
[5] Le licenze Creative Commons sono a poco a poco tradotte e adattate alle differenti giurisdizioni nazionali. Vedi la pagina dedicata iCommons
[6] La founderâs copyright permette cosĂŹ di ridurre il periodo di copyright di unâopera che in Italia corrisponde a 70 anni dopo la morte dellâautore.
[7] Attenzione : come la FSF (Free Software Foundation) non protegge dal furto o dal mancato rispetto della GPL, cosĂŹ Creative Commons non assicura nessun servizio che garantisca il rispetto del copyright di opere pubblicate sotto una delle sue licenze.
[8] Naturalmente a condizione che la diffusione delle sue modifiche avvenga con la medesima licenza.
ALLEGATO 1
Gli strumenti
- Il modulo di scelta. Una volta conosciuto il modo di proteggere il proprio lavoro, ottenere la corrispondente licenza Creative Commons Ăš molto semplice : basta andare alla pagina modulo del sito ; completando i campi disponibili si ottiene un codice Html che occorre inserire nelle pagine web da proteggere.
- MozCC. Quello che si ottiene per le pagine web Ăš unâicona CC che indica la natura della licenza e dei metadati RDF che possono essere letti da alcuni software. Il plugin di Mozilla MozCC permette di leggere molto facilmente questi metadati quando si visita una pagina web pubblicata su licenza CC.
ALLEGATO 2
Esempi di opere con licenza Creative Commons
Questa breve lista, non esaustiva e assolutamente soggettiva ha un solo scopo : mostrare naturalmente la pluralitĂ delle licenze Creative Commons, ma anche far scoprire dei siti da visitare anche se non sono con licenza CC.
Unâiniziativa nelle pubblicazioni scientifiche :
- La Public Library of Science (Plos). La Plos Ăš un organismo a fini non commerciali che ha come obiettivo quello di pubblicare e rendere liberamente accessibili articoli di ricerca scientifica per condividere i saperi e fare avanzare piĂč velocemente la ricerca.
Per la musica :
- Magnatune : " Open Music Ăš musica che si puĂČ condividere, disponibile in forma di "codice sorgente" , consente di operare modifiche ed Ăš gratuita per usi non commerciali. Eâ il concetto dei programmi âopen sourceâ applicato alla musica. ". (il sito Ăš in inglese)
Per lâinformazione :
- Internet Actu nouvelle gĂ©nĂ©ration : La newsletter della ricerca e dellâinnovazione.
- Cultures & Conflits : Rivista trimestrale di scienze politiche.
Per gli autori di fiction :
- l romanziere Cory Doctorow ha pubblicato il suo romanzo di fantascienza in formato scaricabile su licenza CC, parallelamente alla pubblicazione cartacea ad opera di un editore. Sembra che in questo modo abbia aumentato le sue vendite. Se sei uno scrittore debuttante, pubblicare in rete con licenza Creative Commons potrebbe aiutarti a farti conoscere.
- Nel sito della Wu Ming Foundation Ăš possibile trovare in italiano alcuni romanzi regolarmente pubblicati in versione cartacea e distribuiti on line con licenza CC; da segnalare in particolare il bellissimo 54 pubblicato da Einaudi e firmato col nome collettivo di Wu Ming
Per gli aficionados dei blog :
- NeoKraft.net, blog francese del creatore di DotClear, sistema di pubblicazione on line.
- Climb to the stars, "piccolo" blog affascinante di una studentessa di storia che vi parlerĂ degli standard web, della codifica Html, dellâIndia, della sua passione per la fotografia e di molto altro ancora.
Per il design web con i fogli di stile (css):
- CSS Zen Garden. Per chi vuole iniziarsi ai css, puĂČ visitare il sito CSS zen garden e i suoi esempi di formattazione ; i file css sono su licenza Creative Commons.
- En quoi la mise en page par tableaux est-elle stupide. Sempre riguardo alla formattazione di siti web, leggete questa presentazione a fumetti per comprendere perché Ú preferibile utilizzare i css piuttosto che una moltitudine di tabelle inserite le une nelle altre.
- Cours CSS pour débutant
Pour de la documentation:
- Mozillabook, una documentazione per lâutente di Mozilla.
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